sabato 21 ottobre 2017

Vendite e OTA 7 - Gli errori di tariffazione

Nel post precedente ho voluto dettagliare il circolo vizioso nel quale si può entrare quando ci si trova con un serio problema di occupazione delle stanze.

A mio avviso, nonostante le estenuanti discussioni col direttore sull'imprevedibilità dell'occupazione (cosa anche giusta, con clienti che prenotano sempre più last-minute), ci sono quattro macrocategorie di errori che commettiamo con largo anticipo:

  • Errori di tariffazione, o meglio, di pianificazione tariffaria
  • Errori di fidelizzazione, cioè, quello che non facciamo per fidelizzare il cliente, o che facciamo per regalarlo agli intermediari
  • Errori di promozione, ossia quello che non sfruttiamo per essere noi i depositari della fiducia dei clienti al momento della prima prenotazione
  • Errori di gestione.
Cercherò di analizzare questi quattro insiemi, ma probabilmente ci impiegherò ben più di un post...


Errori di pianificazione tariffaria

Qualunque sia il valore che ci diamo, stelle o stalle che siano, abbiamo comunque un numero variabile di concorrenti  in competizione con noi. Per posizione, per i servizi, ecc...
Sempre più frequentemente, il fattore discriminante che porta il cliente a scegliere una struttura è il prezzo, a fronte dei servizi almeno paventati.
Costi fissi, costo pasto ecc. e si arriva a una tariffa minima, per poi pensare ad una tariffa massima da proporre nei periodi di alta stagione.
Ma in base a cosa decidiamo le fluttuazioni di prezzo?

Listino sì, listino no

Caposaldo fondamentale per alcuni, elemento obsoleto da cestinare per altri.
Sì o no? Dipende dalla tipologia della struttura, a mio avviso.
Una programmazione intelligente delle tariffe, con una scontistica variabile, può essere una soluzione per le strutture con una clientela e degli intermediari che richiedono il listino; la scelta della giusta visione del revenue management per la propria struttura, invece, può adattarsi a chi arderebbe i listini come in tempi andati succedeva con i libri dell'index.

Stagionalità

Per gli hotel leisure stagionali, l'andamento classico dei prezzi disegna una curva che ha i suoi picchi massimi in corrispondenza di periodi fissi e di eventi ripetibili o meno. Nelle grandi città d'arte, la clientela leisure e quella business si mescolano, ma la prima conserva un certo peso nell'occupazione delle strutture ricettive, a meno di grossi eventi di tipo fieristico o congressuale. Anche il fattore sportivo, a volte, ha un certo peso. C'è comunque una stagione per i comuni "turisti", normalmente molto più estesa rispetto a quella delle località di mare o montagna, ma è difficile che rimangano completamente "ferme" (catastrofi a parte).
Come individuare, allora, le nostre fasce di prezzo, associandole ai relativi intervalli di date? Sicuramente ricopiare acriticamente il listino dell'anno precedente non è un'ottima idea, specie se si sono osservati:
  • concentrazione eccessiva della domanda in alcuni periodi, con rifiuti o, peggio, overbooking;
  • occupazione troppo bassa in altri;
  • diminuzione dei guadagni.
Bisogna capire dove stiamo andando, prima di prendere decisioni affrettate che  possono condizionare negativamente l'anno venturo, privandoci di una "base" di prenotazioni anticipate che può risparmiarci una precoce aggiunta di canizie alla nostra chioma.

Compresenza di diversi trattamenti soggetti a diverse tariffe

Mezza pensione, pensione completa e pernottamento con colazione. Ormai è difficile trovare un albergo con ristorante annesso che non offra almeno due dei tre servizi, includendo sempre il pernottamento con colazione.
In Italia le OTA hanno contribuito decisamente alla diffusione del trattamento "solo colazione" in quei luoghi in cui, fino a poco tempo fa, il soggiorno minimo era di sette notti (sabato/sabato o domenica/domenica) ed il trattamento era unico.
Da un lato, lo strumento ha facilitato la prenotazione fai-da-te dei soggiorni da parte di persone con abitudini alimentari diverse dalle nostre, per via della traduzione in tutte le lingue della pagina dedicata alla struttura dal portale,  dall'altro si sta diffondendo sempre di più la tendenza ad uscire e girare per ristoranti.
Non parlerò oggi del degrado della ristorazione alberghiera media, ma il fatto che non offriamo praticamente niente di curato e di tipico causa la fuga dal ristorante dell'hotel, con un aumento dei costi (perché il personale l'abbiamo assunto) a fronte dei ricavi. Sicuramente chi è solito prenotare la "pensione" cerca un prezzo vantaggioso, ma abbassare la qualità percepita del servizio ci porta ad essere "in difetto" e quindi impossibilitati a chiedere di più per quello che offriamo. Chiudo questa parentesi.
In poche parole, abbiamo clienti con trattamenti diversi nella stessa struttura. Niente di strano, almeno finché non siamo con l'ansia da hotel vuoto, che può portarci a fare delle scelte pericolose .

OTA e vendita last-minute

Abbiamo tante camere vuote, poco tempo per venderle e apriamo gli extranet delle nostre OTA.
La fretta è una cattiva consigliera, pertanto una volta fatto il primo "danno", con i prezzi, se ne fanno altri, sempre con i prezzi.
  • Commissioni più alte per essere più visibili
  • Sconti extra per i fedeli (alle OTA)
  • Prezzi ribassati 
Dei primi due danni ho già parlato, concentriamoci sul terzo: prezzi ribassati.
Per qualcuno è "revenue", per qualcun altro è "last-minute", per altri è semplicemente correre ai ripari.
Se abbiamo della clientela di passaggio, che cambia di continuo, poco male. Uno becca un'offerta, uno ne becca un'altra, tanto non ci devono tornare più. Basta vendere la camera... forse.
Se le cose stanno diversamente, si corrono dei rischi, che però valgono anche per la vendita diretta.
  • I "vacanzieri" normalmente si parlano. E "quanto paghi?" non è una domanda infrequente. Rischiare che il nuovo arrivato, a parità di condizioni, paghi meno del vecchio è un problema. O che ci siano divari di prezzo importanti in favore di chi prenota "dopo" rispetto a chi lo fa "molto prima", la nostra base. Si rischia di perdere il vecchio insieme ai potenziali clienti tra le sue conoscenze. Non una grande idea.
  • Tariffe incoerenti, ovvero la situazione che si presenta quando un cliente OTA con colazione vuole cambiare trattamento. Se abbiamo calato le braghe, finisce che, pur includendo tutti i servizi a pagamento, il prezzo finale sia inferiore alla tariffa di pensione del listino, seppur scontata. E se il trattamento di pensione resta quello più venduto, si torna al punto precedente.
  • Problemi di fidelizzazione. Rimando al prossimo post.
  • "Imbastardimento" dell'offerta prima e della domanda poi.
    In parole povere, essere costretti a svendere parte della struttura, con una tariffa molto inferiore al cosiddetto "giusto prezzo", porta a far attribuire al cliente che si assicura un'offerta vantaggiosa quel valore alla struttura (Se pago 60 oggi, domani non pago 90 perché per me vali 60).
    E se la tariffa viene utilizzata come uno dei fattori discriminanti dei target di riferimento per la struttura, anche se la cosa spesso non funziona, specie oggi, venendo meno questo fattore anche i clienti cui questa si rivolge cambiano. Lo vogliamo davvero?
 Tariffe e revenue management

Non volendo scoperchiare il vaso di Pandora, mi limito ad una blanda riflessione, vecchia come i "tempi degli dei dell'Olimpo" (per chi coglie la citazione, devo ammettere che nonostante il liceo classico amo le tele-/cinepacchianate americane ed australiane sull'antichità):

γνῶθι σεαυτόν

Conosci te stesso, conosci la tua struttura e capirai qual è la programmazione o filosofia tariffaria che più si adatta a lei. Ci sono diverse scuole di pensiero a riguardo e ovviamente nessuna ha una ricetta che va bene per tutti, o ce ne sarebbe una e basta. Prima di scegliere, bisogna sapere di cosa si ha bisogno, per essere più sicuri di fare la scelta giusta e per indirizzare meglio la persona, o le persone, che abbiamo designato per aiutarci a prendere decisioni importanti per il presente e il futuro della nostra azienda. Non dimentichiamo che i nostri collaboratori sono molto importanti... ma anche del personale scriverò un'altra volta.

Maleducati ossequi

LaReception



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