Ricordo sempre che
la mia riflessione è scaturita dall’articolo di Andrea d’Angelo
di Teamwork
https://www.hospitalitynews.it/in-morte-della-pensione-completa/ su
Hospitality News.
L’autore, parlando
dei clienti "tipici" che prenotano la pensione completa in hotel, li divide
simpaticamente in due categorie:
- famiglie “con
teppisti”
- evergreen
che immancabilmente
terminano la vacanza a “zero extra”.
Ma perché dovremmo
racchiudere in queste categorie tutte le famiglie con bambini, più o
meno teppisti, che chiedono su per giù una certezza della spesa,
avendo un dato budget, e che hanno bisogno di non stressarsi troppo
con gli spostamenti in vacanza? Oppure, chi dice che tutti gli
appartenenti a queste categorie non consumino nulla? Il trattamento
“pensione completa” automaticamente attira queste categorie nella
loro versione meno redditizia?
“Teppisti”.
Chi segue la mia
versione “Miss Hyde” su Facebook (
https://www.facebook.com/maleducazioneturistica/
, dove esprimo il peggio di me tanto per capirci) si è già
imbattuto in diversi “meme” in cui mostro il mio amore
sconfinato per certi bambini (in realtà
per certi genitori) che passano per l’hotel…
Certi, non tutti.
Ora, tra chi
demolisce il tavolo a pranzo, pitturando con il ragù il coprimacchia
, o creando arte moderna sul pavimento, e/o testa la resistenza agli
ultrasuoni dei bicchieri a tavola (oltre che degli ignari
commensali) nell’approvazione gioiosa di mammina e papino (o nella
loro totale indifferenza), e chi mangia tranquillamente seduto a
tavola con la famiglia, c’è una leggera differenza.
Dovrei privarmi
dei secondi clienti solo perché i primi esistono?
“Evergreen”
Devo dire che questa
definizione mi ha fatto sorridere. Ma di quali evergreen parliamo? Di
certi, autonomi, che fanno anche più di 1000 km in auto per andare
in vacanza in quel posto, in quell’albergo, oppure degli arcinoti
“urgente!!! grp anziani pensione completa ½ acqua ¼ vino,
spiaggia con ombrellone e lettini, animazione, serate danzanti, 1
gratuità ogni 20 pax, infermiere ecc. 29 euro al giorno a persona”?
29 euro.
Ma cosa passo loro
da mangiare con 29 euro? Come lo pago il personale con 29 euro?
Qualcuno è ancora convinto che, pagando poco, si accontenteranno di
poco? Ditemi che un povero illuso simile si è estinto già da un bel
pezzo!!!
Zero extra
Se io ho un bar che
vende solo amari, grappe e poco altro, gli extra al bar delle
famiglie rasenteranno lo zero… Magari gli evergreen un amaro,
durante il torneo di briscola, se lo bevono… sempre che la glicemia
sia sotto controllo!
Scherzi a parte, la
questione “extra” spesso viene mal gestita perché l’offerta
degli extra non tiene conto della tipologia di ospite che si ha in
hotel. Insomma, anche il bar segue l’andazzo generale: “caro
ospite, io ti do questo, ti deve stare bene: prendere o lasciare”.
Se uno è costretto a prendere, prende e paga, ma se può lasciare,
perché dovrebbe spendere per qualcosa che non gli piace?
Clienti da
pensione=clienti che spendono poco?
Ni. Le richieste del
dopo Ferragosto ci insegnano, anno dopo anno, che non c’è limite
alla contrattazione. Ed è il potenziale cliente a fare la voce
grossa: “ho mille euro, se le sta bene vengo”.
Non tutti sono così,
però. E sembrerà la soluzione più sciocca, ma il filtro che
funziona di più in entrata, anche se non al 100%, è proprio il
prezzo . A fronte di un servizio che sia all’altezza di ciò
che si chiede, ovviamente!
Se certe
destinazioni iniziano a soffrire la loro fase di “stagnazione”,
in attesa del rilancio (almeno si spera), l’accoglienza in
quelle destinazioni non può, non deve essere altrettanto “stagnante”.
Non si può
pretendere di avere clienti desiderabili, per la loro capacità di
spesa e non solo, quando si offrono dei servizi inadeguati. La
pensione completa non è il problema: il prezzo della pensione
completa lo è.
Non è più
sostenibile questo trattamento se i prezzi
rasentano il ridicolo, se il personale deve massacrarsi per gestire
la mole di lavoro, che a fine anno porterà un guadagno misero, se la
qualità del cibo e del servizio si abbassano più delle tariffe.
Perché qualcuno,
che può spendere, dovrebbe prenotare la pensione completa se
non mangia niente di speciale e se viene servito male?
E, visto che
quest’estate si parlava tanto di ammanchi di personale, perché
della gente con un minimo di professionalità e dignità nel lavoro
dovrebbe essere felice di lavorare in posti simili? Non è
solo lo stipendio che conta: contano il rispetto, certamente,
condizioni lavorative sopportabili, ma anche un ambiente di lavoro
stimolante, che appaghi il nostro desiderio di dare il nostro apporto
alla struttura in cui lavoriamo e crescere, cosa che fa bene a noi,
ma anche alle tasche del nostro datore di lavoro, sul medio periodo…
Ma soprattutto… se
si toglie drasticamente il trattamento, dove andrà chi può
spendere, e spenderebbe per quel trattamento, non volendo spostarsi
dall’hotel per i pasti? Non si creerà un buco gigante
nell’offerta, che andrà a favorire chi non ha tolto il
trattamento, ma lo ha reso sostenibile?
Maleducati Ossequi
LaReception
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