martedì 12 maggio 2015

L'abusivismo nelle professioni turistiche: l'accompagnatore turistico e i sedicenti "capigruppo" da pullman.

A seguito di una mia recente esperienza, offro per una volta uno spunto di riflessione meno ironico del solito, ma che sicuramente può essere interessante non soltanto per me che lo scrivo...

Bassa stagione, tempo di gruppi per tutti.
Festività primaverili, manifestazioni sportive, musicali, enogastronomiche, di qualunque altro genere richiamano nei luoghi di vacanza, quelli con tante strutture che fremono per iniziare a lavorare, flotte di turisti organizzati.

Organizzati da chi però?

Guardi la rooming list e leggi: capogruppo. Al quale spesso va la "gratuità" ogni tot pax, come concordato con l'albergo dall'eventuale agenzia di viaggi (perché neanche il ricorso all'agenzia di viaggi è poi così scontato). A volte anche all'insaputa del gruppo stesso. A volte non è neanche solo la gratuità (leggi: si fa in modo di far "avanzare" dei soldi...questo in caso di gruppi autogestiti del tutto).
Vacanza gratis, benefit come la scelta della stanza e a volte voce in capitolo sull'assegnazione di determinate stanze a determinate persone invece che ad altre.

Ma questo capogruppo chi è?

Per quanto la legge renda legale, per determinate categorie di persone, prendersi la briga di portare in giro un gruppo, pur non avendo sostenuto il tremendo esame di abilitazione alla professione (tremendo per esperienza diretta), molte volte il portabandiera del gruppo è un vero e proprio abusivo.
Contratta con l'agenzia di viaggi, se utilizzata, mi ripeto, ma sa di cosa hanno bisogno quelli che si porta appresso?
E' in grado di gestire focolai di malumore che non dipendono dai servizi erogati dalla struttura ricettiva? Oppure riversa sull'albergo tutte le responsabilità di una vacanza non andata secondo i piani?
Sa quali possono essere le richieste o le necessità dei viaggiatori, anche al momento della contrattazione dell'uso dell'autobus in relazione al programma del viaggio, oppure cerca solo di tirare il miglior prezzo dimenticandosi di tutte le esigenze collaterali al semplice soggiorno?

Riporto un esempio pratico.
100 persone (anziane) circa partono per Pasqua. Il pullman li porta in hotel e li va a riprendere a fine soggiorno. Per il resto non possono muoversi da lì, il centro è distante per una camminata e il tempo non è dei migliori.
Sono state concordate serate animate, ma non è stato previsto come riempire le giornate.
Il "capogruppo" non ha neanche considerato che degli anziani italiani a Pasqua volessero andare a Messa.  Se lui non ci andava, perché preoccuparsi degli altri? Ovviamente, quando il malumore iniziava a farsi sentire, si è dato alla macchia.

Vale davvero la pena risparmiare neanche cinque euro al giorno e rischiare di trovarsi in situazioni ben più spiacevoli di questa? Essere viaggiatori singoli allo sbando in posti che non si conoscono, senza un vero rappresentante, senza un vero "tour leader", senza qualcuno che possa improvvisare e consigliare diversivi se le variabili non controllabili dovessero essere sfavorevoli (tipo il tempo)?

Io direi di no. Ma finché l'accompagnatore non viene imposto a questi gruppi autogestiti, qualcuno, senza prendersi alcun tipo di responsabilità, continuerà a farsi le vacanze gratis, scaricando tutte le magagne ad agenzie (eventuali) ed alle strutture ricettive ospitanti.
Con buona pace, si fa per dire, degli operatori front office (come me, anche se non mi occupo solo di quello) e del loro fegato...

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