domenica 20 settembre 2015

L'Italia, il bel Paese delle occasioni perdute. E Roma, la sua degna Capitale.

Non era questo l'argomento che mi ero proposta di affrontare, specie a fine stagione, con tanta carne pronta da essere messa al fuoco, specie dopo un silenzio di due mesi dovuto principalmente alla stanchezza del lavoro e dell'essere pendolare (consumo le ultime forze della giornata per guidare in sicurezza).

Con grande serietà voglio parlare di quello che è successo venerdì a Roma.

Venerdì, giorno prescelto per assemblee e scioperi.
So di cosa parlo: a Roma ho vissuto diversi anni e ci torno spesso, toccata e fuga, il tempo di allontanarmi dalla tranquilla provincia che mi infastidisce per una certa mentalità provinciale, ma non per la qualità della vita.

Se ci vivi, ci fai l'abitudine, sempre con l'amaro in bocca. Quando lo sciopero riguarda i trasporti, ti prepari a levatacce pre-interruzione del servizio, a non sapere quando e come tornerai, oppure a passare una giornata in macchina ed una al lavoro. Se piove, peggio.

Se sei un turista, le cose cambiano. I trasporti sono indispensabili ed è veramente un grosso disagio fare a meno di autobus e metropolitane, in particolare per scolaresche e gruppi senza mezzo proprio. Ma non è l'unica grana che può capitare a chi sceglie la nostra Capitale per una vacanza.

Mettiamoci un attimo nei panni di chi viene a visitare Roma, pagando per arrivarci, per alloggiarci, per mangiarci, per visitarla, forse accompagnato da una guida del posto (si spera autorizzata).

Magari è il viaggio finanziato con risparmi di mesi, anni di lavoro.

Magari il turista ha immaginato e sognato Roma studiando la storia, leggendo libri, guardando film e serie tv che la promuovono più di noi.

Magari il tour venerdì 18 settembre prevedeva la visita al Colosseo, uno dei principali simboli di Roma. Immaginiamo un ragazzino che sogna di entrarci dopo aver visto "Il Gladiatore". Ok, non sarà spinto dall'amore per l'architettura o per la storia, ma le passioni non si accendono sempre nella maniera più convenzionale, è bello e giusto così.

Dopo un viaggio di migliaia di chilometri, dopo aver seguito la famiglia o il gruppo in code interminabili e visite a musei, che ancora non riesce ad apprezzare per la giovane età, con tutte le difficoltà e gli intoppi del caso, arriva davanti alla meta principale del suo viaggio di preadolescente e... il Colosseo resta chiuso tre ore senza preavviso, senza che si potesse studiare una mezza giornata alternativa in anticipo.
Ma non è da solo. E' in buona compagnia, di quelli che aspettavano di visitare i Fori, il Palatino e le Terme di Diocleziano.

Forse abitare in mezzo a tanta bellezza e ricchezza, ereditate senza merito, ci ha reso del tutto menefreghisti e affatto riconoscenti di possedere questi beni che siamo incapaci di gestire, almeno quanto siamo bravi a sfruttare e deturpare la natura in altre zone del nostro Paese.

Però in un periodo come questo, dove far arrivare, accogliere e far stare bene chi ci visita, essendo almeno all'altezza delle aspettative (realistiche, non delle pretese di cui mi lamento io per prima), è la PRINCIPALE via di uscita dal periodo BUIO che stiamo vivendo a livello economico, non ci possiamo permettere queste figure di XXXXX.

Perché, in tutti i sensi, è stata una COLOSSALE figuraccia, che conferma quell'immagine di italiano che ci perseguita in Europa e nel Mondo, quell'immagine che milioni di persone in Italia smentiscono, remando contro gli altri milioni che invece immagino siano fieri di confermarla.
Perché il risultato del mettere le persone sbagliate nei posti in cui meno dovrebbero stare è visibile davanti ai nostri occhi, a Roma e non solo, ma soltanto quando gli effetti saranno disastrosi e ci sarà ben poco da recuperare  ci gireremo tutti a fare "ohhh!"

Per favore, diamoci una sveglia. Non culliamoci nel sogno di far ripartire l'Italia da aziende che non torneranno mai e che non dovranno tornare alle condizioni di prima (in particolare per l'ambiente).
Per far tornare le aziende, ci vogliono capitali da investire.

Un  modo per avere capitali italiani in Italia è proprio intorno a noi, ma pare che non ce ne rendiamo conto..

Diamoci una mossa, prima che sia troppo tardi.

Con rabbiosa maleducazione turistica.

LaReception