mercoledì 28 aprile 2021

2020/bis, ci stiamo preparando?

 Questo post arriva con un ritardo di un anno, ma la vita a volte riserva delle sorprese, di tutti i generi, che impegnano il tempo e assorbono le energie. Come, in fondo, di sorpresa ci ha colto questa situazione che nessuno si aspettava.

Il Covid e le misure restrittive che ogni nazione ha adottato nella speranza di contenerne la diffusione hanno scombinato i piani di tutti.

Programmazione, previsioni, occupazione attesa sono andate a farsi benedire, nel migliore dei casi, nella scorsa stagione estiva.

Nei casi peggiori, dove il flusso turistico è stato bruscamente interrotto dalla chiusura delle frontiere, neanche si è potuto lavorare allo sbaraglio come si è lavorato soprattutto al mare ed in montagna, neanche si è potuto respirare per qualche mese.

Dulcis in fundo, la miglior stagione “nevosa” degli ultimi non so quanti anni, completamente inutilizzata.

A questo punto sembra che io voglia passare come un rullo compressore sui sentimenti di chi a causa del covid ha subito gravi perdite, oltre che non mi interessi di tutte le altre conseguenze della pandemia e della sua gestione.

Non è così: semplicemente, come mi è stato insegnato al lavoro, vorrei provare a gestire la porzione di problema che si è presentata per il nostro comparto; è quello che mi sento di fare in questo secondo anno di incertezza totale.

Terminato il mio solito preambolo, chiudo la mia introduzione e nel prossimo post (che pubblicherò oggi stesso) aprirò questo ciclo con il primo argomento.

Maleducati ossequi.

LaReception