domenica 1 giugno 2014

Come eravamo - 1

C'era una volta ....

Il portachiavi di ottone, orrendo e pesante, impossibile da dimenticare in borsa perché era una zavorra consistente.
Lo si lasciava alla reception, per permettere a tutta la famiglia, agli amici, al/alla ragazzo/a di rientrare nella camera...
Oggi c'è la tesserina, comoda, segnala la presenza in camera, permette il risparmio energetico, libera il receptionist dall'incombenza di dare e riprendere la chiave... a meno che non si verifichi almeno una delle seguenti situazioni:
- ognuno vuole la  sua indipendenza, allora per una camera occorrono tre-quattro copie
- per non avere più copie la chiave fa avanti e indietro dalla reception, annullando l'utilità della tessera
- per caricare il cellulare si lascia la chiave inserita, annullando il risparmio energetico e impedendo alla cameriera ai piani di entrare a pulire la stanza perché crede sia occupata. Poi il cliente si lamenta che non è stata pulita la stanza, ovviamente quando le cameriere se ne sono andate.
-una delle tessere viene persa e il cliente incolpa tutti tranne se stesso, rimpiangendo, e facendo rimpiangere al malcapitato che subisce lo sfogo, la zavorra d'ottone

Anche io rimpiango la zavorra d'ottone, con la quale non ho mai lavorato, specie quando si incanta la macchinetta che programma le chiavi e quando è giorno di partenze e arrivi e devi programmarti 30 tessere....
Ma soprattutto la rimpiango tutte le volte che devo spiegare che il televisore non si accende perché la tessera non è stata inserita nell'apposita fessura....

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